case hobbit

Case “Hobbit” nel mondo – approfondimento #2

Case “Hobbit” a misura d’uomo

“In un buco nel terreno viveva uno Hobbit. Non era una cavità brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una casa Hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d’ottone proprio nel mezzo.”

J.R.R. Tolkien, “Lo Hobbit Annotato”

Cosa sono le costruzioni “eco-friendly”? La descrizione di J.R.R. Tolkien non fa una piega: sono case comode! E attraverso la storia di Simon e Jasmine Dale si può capire meglio lo sviluppo di questa tendenza.
Una famiglia di quattro persone che vivono nel Galles. Niente di diverso da una comune famiglia di un qualsiasi altro paese. Dal 2003 lavorano edificando progetti ambientali, stanchi di ipoteche e di spese insormontabili, scoprendo che con un paio di mesi di lavoro, 3000 sterline e materiali di recupero ottenuti da discariche è possibile creare semplici rifugi in armonia con il paesaggio naturale.

Edificante lavoro

C’è qualcosa di potente nel fascino di tali edifici; la loro semplicità e il costo li rende accessibili; la loro bellezza e l’uso di materiali naturali ci ricordano il nostro diritto ancestrale e la capacità di vivere bene come parte integrante della terra. Crediamo che chiunque abbia una ferma volontà può realizzare questo sogno, mettendo come base una genuina intenzione ed approdando ad un duro sebbene edificante lavoro. Nel 2009 abbiamo finalmente comprato il nostro posto, un pezzo di 7 acri di terra (parte della Eco Village Lammas nel Galles occidentale), unificando così i nostri bisogni primari di riparo, energia, cibo e mezzi di sussistenza ad un posto fisso per vivere, casa nostra!

Simon e Jasmine Dale, “Being Somewhere”

Creatività


Essere creativi è la base: minimizzare l’energia e l’inquinamento è il nostro approccio primario. Finora abbiamo costruito una piccola casa, un laboratorio e un fienile, una piantagione di alberi, uno stagno, campi di verdure e frutta, un sito per il compostaggio e un terreno per gli animali. Tutto ciò è soltanto l’inizio di una autosufficiente e resistente biodiversità per la propria abitazione! Come molte persone, abbiamo voluto recuperare i modi per tornare ad avere un rapporto diretto con la terra, fare le cose per noi stessi, godere di un alto tenore di vita e divertirci. Ogni giorno impariamo di più su questo posto e siamo in grado di integrare le nostre esigenze con il paesaggio nel quale viviamo imparando ad osservare i cicli e le stagioni,vdiventando architetti della nostra vita e amministratori genuini della terra.

Simon e Jasmine Dale, “Being Somewhere”

Dopo aver scavato nella collina, Simon ha costruito un telaio di legno (chiamiamole “le fondamenta”). Il tetto è composto da uno strato spesso di balle di paglia e fogli di plastica per impermeabilizzare l’ambiente e d è infine coperto da uno strato di terra che rende la casa perfettamente in armonia con il territorio, adornata dall’erba spontanea che vi cresce.

Così, quando la luna si affaccia nella piccola casa Hobbit, il tetto ad imbuto ne mostra la sua radiosità mentre
di giorno, la grande finestra open space del soggiorno illumina tutta la zona giorno affacciandosi meravigliosamente sul bosco.
In tutto ciò,la casa stessa è quasi nascosta alla vista!
Il riscaldamento è autonomo con stufa a legno ed i pannelli solari forniscono energia per l’illuminazione.

Eco-casa, un gioiello dell’intelligenza!

Per saperne di più: Being Somewhere

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