Cap. 1 – I primi anni di Tolkien a Bloemfontein

Il 4 Gennaio 1892 Arthur Tolkien scrisse alla famiglia a Birmingham:

Mia cara mamma,

questa settimana ho una buona notizia per voi. Mabel la scorsa notte (3 gennaio) mi ha regalato un bellissimo bambino. La nascita è avvenuta prima del tempo, ma il bambino è forte e sta bene e Mabel ha superato il parto meravigliosamente. Il bambino è ovviamente adorabile. Ha belle mani, con le dita lunghe, e belle orecchie, capelli biondi, occhi alla Tolkien e una bocca chiaramente “Suffield”. In generale dà proprio l’impressione di essere una versione molto carina di sua zia Mabel Mitton. Quando ieri andammo dal dottor Stollreither, ci disse che si trattava di un falso allarme e consiglio’ all’infermiera di tornare a casa per due settimane; ma si sbagliava, e verso le otto fui costretto ad andarlo a prendere di nuovo e resto’ da noi fino a mezzanotte e quaranta, quando gli offrii un whisky per brindare alla nascita del bimbo. Il primo nome del bambino sarà John, come suo nonno, e probabilmente lo chiameremo John Ronald Reuel. Mab, infatti, vorrebbe chiamarlo Ronald, mentre io preferirei John e Reuel…

John Ronald Reuel Tolkien fu battezzato nella cattedrale di Bloemfontein il 31 gennaio 1892, e alcuni mesi più tardi fu oggetto della sua prima fotografia, scattata nel giardino della Bank House tra le braccia della nurse che si prendeva cura di lui.

[…] Dalle nove e mezza alle quattro e mezza il bambino doveva rimanere in casa, al riparo dalle vampate del sole. Anche in casa il caldo poteva essere molto intenso, e doveva vestire completamente di bianco.

Il bambino assomiglia a un essere fatato quanto è tutto vestito con fiocchi e scarpe bianche

scrisse Mabel alla madre del marito:

Quando è svestito mi sembra che assomigli, ancora di più, a un elfo.

[…] Sia che restassero in Sudafrica sia che decidessero di ritornare in patria, era chiaro che il caldo era dannoso per la salute di Ronald. Bisognava far subito qualcosa per condurlo in un clima più mite. Così nel novembre 1894 Mabel prese con sé i due bambini e li portò verso la costa, vicino a Città del Capo. Dopo questa vacanza tornarono a Bloemfontein e si prepararono per il viaggio in Inghilterra. […] La S.S. Guelph portò via Mabel e i ragazzi dal Sudafrica all’inizio dell’aprile 1895. Tre settimane più tardi […] si ritrovarono tutti a Birmingham. Lì si stabilirono, e la primavera e l’estate portarono notevoli miglioramenti nella salute di Ronald. Alla fine di novembre giunse la notizia che Arthur aveva contratto le febbri reumatiche. Mabel trascorse il natale attanagliata dall’ansia, mentre Ronald si divertiva molto e restava affascinato nel vedere per la prima volta un albero di Natale, molto diverso dagli eucalipti avvizziti che avevano adornato la Bank House il dicembre precedente. Venne gennaio e si seppe che la salute di Arthur era in cattivo stato, sicché Mabel decise di ritornare a Bloemfontein per prendersi cura del marito. Tutto era ormai pronto per il viaggio e Ronald dettò alla nurse questa lettera per il padre:

Carissimo papà,

sono così felice di tornare indietro e rivederti dopo tanto tempo da quando siamo venuti via e spero che la nave ci porti tutti da te: mamma, Baby e me. […] Sono diventato un uomo grande ora, e ho anche un cappotto da uomo e la mamma dice che tu non riconosceresti né Baby né me. Abbiamo ricevuto tanti regali di Natale, che dobbiamo farti vedere. La zia Grace è venuta a trovarci e ho camminato ogni giorno e ho cavalcato solo un pochino sul mio carretto per la posta. Hilary ti manda un sacco di baci con affetto e così faccio io. il tuo amato.

Ronald

La lettera non fu mai spedita, perché nel frattempo arrivò un telegramma: Arthur aveva avuto una violenta emoraggia. Il giorno seguente, il 15 febbraio 1896, Arthur morì. Mentre un preciso resoconto delle sue ultime ore raggiungeva la vedova, il suo corpo veniva sepolto nel cimitero anglicano di Bloemfontein, 7500 chilometri lontano da Birmingham.

(J.R.R Tolkien, La Biografia, Humphrey Carpenter, Bloemfontein)

Tolkien nel 1914-15: La Laurea e l’arruolamento

In primo piano

Approfondimenti degli eventi della vita di J.R.R. Tolkien nel 1914-15: parleremo di: 1) L’ entrata in guerra dell’Inghilterra 2) Il gruppo di amici con cui ha condiviso la maggior parte dei suoi studi al College e in parte anche durante il conflitto mondiale 3) La scoperta della lingua finnica 4) La Laurea in Lingua e Letteratura Inglese

Il Primo Conflitto Mondiale

1) Verso la fine del 1914, l’Inghilterra dichiarava guerra alla Germania. I giovani si arruolavano a migliaia, rispondendo alla chiamata alle armi del Generale Kitchener (kìčinë›, Horatio Herbert lord. – Bally Longford, Kerry, Irlanda, 1850 – Mare del Nord 1916). Tolkien avrebbe voluto restare ad Oxford fino al conseguimento della Laurea, ma datosi che le zie e gli zii si aspettavano che si arruolasse, così come aveva fatto già suo fratello Hilary come trombettiere, si trovò costretto nel farlo. Una disposizione però gli venne incontro in quanto avrebbe potuto continuare a studiare, svolgendo l’addestramento militare nel corpo ufficiali, rimandando così la partenza per il fronte fino al conseguimento della laurea. Rasserenato, iniziò questa doppia vita e fu felice di scoprire che G.B. Smith (suo amico) era stato assegnato anch’egli ai Fucilieri di Lancashire, e avrebbe cercato di farsi arruolare nel battaglione in cui si trovava Smith.

L’addestramento piaceva a Tolkien. Egli scriveva ad Edith quanto lo considerasse “un dono del cielo” : si sentiva in perfetta forma sia fisica che mentale, infatti presto iniziò ad adattare la vicenda di Kullervo trasformandola in una leggenda in versi e prosa (il poema originale Kalevala era in lingua finnica). Kullervo, sfortunato giovane che ignaro commette incesto: quando se ne rende conto si suicida gettandosi sulla sua spada.

Società Barroviana e del Club del Tè

2) La TCBS, iniziali di Tea Club and Barrovian Society (Società Barroviana e del Club de Tè),era una società informale e semisegreta formata da Tolkien, Robert Quilter Gilson (25 Ottobre 1893- 1 Luglio 1916), Geoffrey Bache Smith (18 Ottobre 1894-3 Dicembre 1916) e Christopher Wiseman (20 Aprile 1893-25 Luglio 1987) mentre frequentavano la King’s Edward’s School di Birmingham nel 1911. Questa sigla era una allusione all’abitudine dei quattro di bere tè nella biblioteca della scuola di nascosto, e presso i magazzini Barrow’s, vicino alla scuola.

Tolkien e l’amicizia

Per Ronald la scuola e gli amici erano il centro della sua vita. Nel periodo di veto forzato da Padre Francis (di cui abbiamo parlato nella prima lettera), che corrispondeva a quello in cui la maggior parte dei giovani scopre la compagnia femminile, John cercava di dimenticare o quanto meno assopire le fantasticherie romantiche per Edith, condividendo le scoperte e gli studi con le persone del suo stesso sesso. D’altronde, la società in cui si era tuffato era composta interamente da uomini. Alla King Edward’s, nel 1911, la biblioteca scolastica era amministrata da un gruppo di “Bibliotecari”: Tolkien, Wiseman, Gilson, il figlio del preside e altri tre o quattro.

Christopher Wiseman, sessantaquattro anni dopo, riportò a proposito dell’origine di questo circolo:

«[…] Gli esami proseguivano […] e se non ne avevi uno da sostenere, non avevi niente da fare. Perciò cominciammo a prendere il tè nella biblioteca della scuola. […] Facevamo bollire l’acqua su un fornellino ad alcool. […] mentre gli addetti alla pulizia si affaccendavano in giro con scope, secchi e spazzoloni, gettando segatura per terra, finivamo per buttare le foglie del tè nei loro secchi. Durante il periodo estivo, la nostra meta preferita per il tè erano i Magazzini Barrow, in Corporation Street. Nella sala da tè […] c’era in tavolo da sei tra due lunghe panche. Questo divenne il nostro posto di ritrovo preferito e prendendo in prestito il nome del luogo, diventammo la Barrovian Society».

Christopher Wiseman

Gilson aveva ereditato dal padre un volto espressivo e una mente sveglia, appassionato di disegno e pittura (sopratutto di quella Rinascimentale). Wiseman era un esperto di scienze naturali, di musica, matematica e compositore. John Ronald era l’esperto di idiomi germanici, di filologia e di letteratura nordica. Tutti e tre avevano in comune una profonda conoscenza della letteratura greca e latina. Più tardi si aggiunse Smith, più giovane sia di Tolkien che di Gilson. Non era un classicista ma si integrò subito con gli altri tre poiché aveva una competenza esemplare e abbastanza rara alla King Edward’s: conosceva la letteratura inglese e in particolare la poesia ed era un aspirante poeta in proprio.

La scoperta della lingua Finnica

3) Tolkien scoprì il finnico nel 1912, quando ancora frequentava l’Exeter College, nel periodo in cui non poteva scrivere o vedere Edith, parecchi mesi prima della maggiore età. Sperando di impararlo fin da quando aveva letto il Kalevala (nella traduzione inglese), cercò e trovò una grammatica finnica, con l’aiuto della quale iniziò a leggere il poema in lingua originale. Disse in seguito: «Fu come scoprire una cantina piena di vini eccellenti, mai assaggiati prima. Finii quasi per ubriacarmi». L’effetto che produsse sulla sua inventiva fu fondamentale e duraturo. Abbandonò il neogotico e cominciò a creare un idoma personale molto influenzato dal finnico. Era questa la lingua che in seguito sarebbe apparsa nelle sue storie come «Quenya» . Esordì in una associazione culturale del College parlando della mitologia finnica:

«Queste ballate sono piene di quel primitivo sottobosco che la letteratura europea ha tagliato, ridotto e ridisposto con diversa qualità e pienezza per molti secoli. Vorrei che fosse rimasto più materiale, e qualcosa, almeno, che potesse attribuirsi alla cultura inglese».

J.R.R. Tolkien

Un concetto interessante: Già pensava, forse, di creare lui stesso quella mitologia per l’Inghilterra.

Continuò a lavorare sul finnico e nel 1915 era pervenuto ad un buon grado di complessità. Sentiva questo suo idioma personale come un “passatempo un po’ folle”, e più ci lavorava, più sentiva il bisogno di scrivere una “storia” che lo sostenesse. Non poteva esistere un idioma senza un popolo che lo parli. La sua “bislacca lingua fatata” si fece strada e Tolkien decise definitivamente che questa era la lingua parlata dagli esseri fatati, o Elfi, che Éarendel incontrò nel suo strano viaggio (come spiegato nella seconda lettera).

First Class Honours

4) Nel corso del 1915, oltre a dedicarsi alla fase embrionale della sua mitologia (iniziando a lavorare sul Lay di Éarendel, poesia che includeva alcuni elementi che appariranno anche nel Silmarillion), Tolkien era occupato anche nel prepararsi per lo Schools, l’esame finale di Lingua e Letteratura inglese. Nella seconda settimana di Giugno nel 1915 (giorno non noto) ottenne una First Class Honours. Nel Regno Unito la First Class è la più alta classificazione di onorificenze e indica un alto rendimento accademico. Con il massimo dei voti, Tolkien era abbastanza sicuro che, a guerra finita, sarebbe riuscito ad ottenere un incarico accademico.

J.R.R. Tolkien – Lettere 1914/1973 Ed. Bompiani 2017 (A cura di H. Carpenter e C. Tolkien) pag. 17, pag. 688 trad. Lorenzo Gammarelli

Humphrey Carpenter – J.R.R. Tolkien – La Biografia. Ed. Lindau 2009 Cap 4 “TCBS e altro” pag. 74-75-76 Cap. 5 “Oxford” pag. 95 Cap. 7 “Riuniti” pag. 117-118-123-124 trad. Franca Malagò e Paolo Pugni

Éarendel, genesi del mito Tolkeniano

In primo piano

Le Lettere di Tolkien

John Tolkien scrive nuovamente ad Edith Bratt in data 27 novembre 1914. Di questa lettera approfondiremo una serie di particolari essenziali, che non troviamo circostanziati nell’opera di cui stiamo trattando, ma che vengono spiegati ampiamente in biografia. Parleremo della prima “ispirazione” di Tolkien: la storia di Éarendel, un antico poema anglosassone.

Il resoconto della sua quotidianità è breve ma intenso e zeppo di impegni come tutte la sue giornate invero: “Ho lavorato circa quattro ore dalle 9:20 fino all’1 del mattino: tutto il pomeriggio esercitazione, […] John Tolkien nel 1914 frequentava l’ultimo anno di Lingua e Letteratura Inglese ad Oxford e al contempo si preparava all’arruolamento nell’Esercito nei Corpi di addestramento militare dell’Università, quindi ciò significa esercitazioni sotto la pioggia, col freddo, ad infradiciarsi nel fango, nonché la manutenzione delle proprie armi, insomma una vita universitaria per nulla paragonabile ai tempi moderni; nel 1914 infatti, verso la fine dell’estate, durante il conflitto della prima guerra mondiale l’Inghilterra dichiarava guerra alla Germania).

[…] cinque-sei ore di lezione e dopo cena con T.W. Earp (accennato nella prima lettera) sono andato ad un incontro del Club del Dibattito (una sorta di tavola rotonda aperta alle discussioni su argomenti legati al mondo della scuola e non solo). Tolkien scrive a Edith che la serata al Club è stata pessima per quanto riguarda il saggio iniziale, ma che il dibattito è stato interessante.

Quella serata era dedicata ai compositori e John lesse un poemetto di sua invenzione: “Éarendel*”, che ricevette una buona critica.

Gli studi di Tolkien sui dialetti del West Midland

E’ vitale spiegare la genesi di questo poema: Éarendel nacque dall’interessamento di Tolkien nell’ampliare le sue conoscenze del dialetto del West Midland (la regione che comprende le contee di Herefordshire, Shropshire, Staffordshire, Warwickshire e Worcestershire: in quest’ultima contea affondavano le radici della sua famiglia da parte materna, più precisamente nella città di Evesham, dove i Suffield avevano vissuto per molte generazioni) durante il medioevo inglese, poiché lo associava alla sua infanzia e ai suoi antenati. Cominciò cosi a leggere un buon numero di testi in antico inglese, che gli erano ancora sconosciuti. Tra questi c’era il Christ¹ (Il Sogno della Croce. Cristo) di Cynewulf, una raccolta di poemi religiosi anglosassoni.

Cynewulf, ispirazione di Tolkien

Cynewulf (/ˈkɪniwʊlf/antico inglese: [ˈkynewuɫf]; scritto anche Cynwulf o Kynewulf ) è uno dei dodici poeti dell’antico inglese conosciuti per nome ed è considerato una delle figure preminenti della poesia cristiana anglosassone per l’appunto. Conosciamo il suo nome per mezzo di firme runiche che si intrecciano nelle quattro poesie che compongono il suo corpus narrativo.

Due righe lo colpirono in particolar modo:

Éala Éarendel engla beorhtast

ofer middangeard monnum sended

«Ave Éarendel il più luminoso di tutti gli angeli

/ inviato agli uomini sulla terra di mezzo» [N.d.T]

Il dizionario anglosassone alla voce «Éarendel» riporta «Luce brillante, raggio», ma qui ha chiaramente un significato particolare. Tolkien lo interpretò come un riferimento a Giovanni Battista, ma riteneva che Éarendel fosse in origine il nome attribuito alla stella che preannuncia l’alba, cioè Venere. Colpito di trovare questo nome tra i versi di Cynewulf, scrisse molto tempo dopo di aver provato un «curioso fremito», «come se qualcosa in me si fosse mosso, risvegliato per metà dal sonno». […]

Nell’estate del 1914, alla fine della sua lunga vacanza in Cornovaglia, andò a passare dei giorni nel Nottinghamshire, nella fattoria dei Brookes-Smith dove c’erano la zia Jane e il fratello Hilary. In quella occasione, ispirandosi per il titolo a quei versi del Christ di Cynewulf dei quali era rimasto affascinato, scrisse The Voyage of Éarendel the Evening Star (Il Viaggio di Éarendel stella della sera). Cominciava così:

*Éarendel sprang up from the Ocean’s cup

In the gloom of the mid-world’s rim;

From the door of Night as a ray of light

Leapt over the twilight brim,

And launching his bark like a silver spark

From the golden-fading sand

Down the sunlit breath of Day’s fiery death

He sped from Westerland

J.R.R. Tolkien

«Sorse Éarendel dove la tenebra fluisce / dell’Oceano alla riva silenziosa:

per la bocca della Notte quasi raggio che lambisce / la costa dov è pallida e scoscesa /

lanciò la barca come scintilla d’argento / dalla sabbia estrema e solitaria/

e alle brezze del giorno che muore in un incendio / egli salpò dall’Ovestlandia».

I versi successivi descrivono il viaggio della nave stellare attraverso il firmamento, un cammino che prosegue fino a che le luci del mattino la cancellano alla vista. Il concetto della stella guidata dal marinaio la cui nave attraversa il cielo traeva sì spunto dal poema di Cynewulf, ma la lirica era del tutto originale. Si trattava dell’inizio della mitologia personale di John Ronald Reuel Tolkien.

¹Ad oggi Cynewulf è riconosciuto quale autore della sola parte centrale del Christ, mentre un tempo gli era attribuita interamente

J.R.R. Tolkien – Lettere 1914/1973 Ed. Bompiani 2017 (A cura di H. Carpenter e C. Tolkien) pag. 16, pag. 688 trad. Lorenzo Gammarelli
Humphrey Carpenter – J.R.R. Tolkien – La Biografia. Ed. Lindau 2009 Cap. 6 “Riuniti” pag. 103-104 114-115 trad. Franca Malagò e Paolo Pugni